La conoscete la storia di Michelle Obama?
Ricapitoliamo i fatti universalmente noti:
- è la moglie dell’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama
- si è battuta e si batte per i diritti della comunità black e non solo
- è una donna forte, che si è esposta pubblicamente su molte questioni con
- fermezza ma anche con grande civiltà e rispetto
C’è però un libro, ‘Becoming. La mia storia’ (Garzanti) – ora anche su Netflix – che racconta la sua vita, attraverso gli occhi di una bambina, poi ragazza e poi donna normale che si è trovata catapultata in un mondo che mai si sarebbe immaginata.
Eh, già, perché forse non tutte sapete che Michelle è di umili origini. Tutto il suo mondo era racchiuso nel South Side di Chicago, dove lei e la sua famiglia vivevano in quattro in un piccolo appartamento di due stanze.
Michelle era una bambina con grandi sogni, ma pochi mezzi. La sua tenacia e la sua intelligenza le hanno permesso di arrivare a studiare a Princeton, dove ha imparato per la prima volta cosa si prova a essere l’unica donna nera in un’aula.
Prima di incontrate Obama, si era già realizzata, anzi, era più ‘in alto’ di lui. Infatti era una potente avvocatessa d’affari in un rinomatissimo studio quando, un bel giorno, si è presentato al suo cospetto uno studente di giurisprudenza di nome Barack che le ha scombussolato tutti i piani. Da lì, un grandissimo amore e due splendide bambine.
Quello che ci piace molto della storia di questa donna tanto speciale è la schiettezza con cui racconta i problemi quotidiani, le paure, le difficoltà dello stare accanto a un uomo che l’ha sempre amata tantissimo, ma che sentiva scorrere nelle vene una forte vocazione alla politica.
Michelle e Barack hanno fatto tantissimi sacrifici. Sono stati spesso lontani, hanno dovuto rinunciare alla privacy, alle serate fuori, ai momenti di intimità. Lei ha rinunciato, in parte, alla sua carriera. Ma si è reinventata mettendo le sue conoscenze a servizio di tanti ideali per cui lottare con azioni concrete.
Sapete qual è stato il primo pensiero di Michelle quando Obama è stato eletto presidente? E’ andato subito alle loro due bambine, che avrebbero dovuto cambiare scuola ed essere costantemente sotto scorta, rinunciando a un’infanzia normale.
Con grazia, ironia e una sincerità spiazzante, Michelle svela tutto il dietro le quinte di quelli che sono stati gli anni alla Casa Bianca in cui lei ha conosciuto meglio il suo Paese, e il suo Paese ha conosciuto meglio lei.
Michelle ha contribuito a rendere la Casa Bianca più accogliente e inclusiva, diventando un’energica attivista per i diritti delle donne e impegnandosi in campagne per rendere più sano e attivo lo stile di vita americano.
Quella della sana alimentazione nella scuole in un Paese dove l’obesità è un problema che si manifesta fin dall’infanzia è sempre stata una delle battaglie più combattute da Michelle. Il suo obiettivo è sempre stato quello di creare abitudini sane e aiutare anche le famiglie più bisognose a imparare a cucinare a casa con ingredienti semplici ma freschi, eliminando il junk food.
Pensate che ha creato un immenso orto all’interno della Casa Bianca proprio per i bambini. Se cercate su internet, trovate tante foto di lei china a lavorare la terra coi piccoli scolaretti e a raccoglierne i frutti.
La forza di Michelle? La resilienza, l’estrema capacità di adattamento senza mai perdere la propria personalità, l’intelligenza, la tenacia, la determinazione nel portare avanti i suoi progetti.
E anche la spontaneità.
Lo dimostra il racconto del primo incontro con la Regina Elisabetta: lei non ne sapeva niente di etichette, era agitatissima e i giornali avevano subito pubblicato il suo outfit non adeguato all’occasione.
Non solo: successe che lei passò un braccio intorno alla vita della regina, violando uno dei comandamenti dell’etichetta reale per cui nessuno può toccare la regina. Sapete com’è andata?
La regina aveva detto a Michelle che era molto alta. Michelle aveva risposto che le sue scarpe aggiungevano qualche centimetro. Al che Elisabetta fece un gesto di frustrazione verso le sue stesse scarpe e si sfogò: ‘Questa scarpe sono scomode, no? Ho i piedi doloranti’ e rise.
Fu in quel momento che Michelle fece quel che viene istintivo quando ci si sente solidali con una persona: si dimenticò della corona, dei diamanti… erano solo due donne stanche afflitte da scarpe scomode. E la abbracciò. (nota: alla regina il gesto non dispiacque, tanto che le pose la mano sulla schiena).
C’è un estratto della prefazione di Becoming che dice molto di questa donna e vogliamo lasciarvelo per ispirarvi:
“Mio padre, Fraser, mi ha insegnato a lavorare sodo, ridere spesso e mantenere la parola data. Mia madre, Marian, mi ha mostrato come pensare con la mia testa e far sentire la mia voce. Insieme, nel piccolo appartamento nel South Side di Chicago, mi hanno aiutata a riconoscere il valore della nostra storia, della mia storia, all’interno di quella, più grande, del nostro Paese. Anche se non è bella o perfetta. Anche se è più dura di quanto vorresti che fosse. La tua storia è quello che hai, quello che avrai sempre. Non dimenticarla mai”.
Nel raccontare con onestà e coraggio la sua storia, Michelle Obama ci lancia una sfida: chi siamo davvero e chi vogliamo diventare?
Official White House Photo by Chuck Kennedy – P021213CK-0027
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